“Rilanciamo l’allarme del presidente di Confartigianato di Treviso, Oscar Bernardi, riguardo alla Superstrada Pedemontana: è ora di finirla con gli annunci, dalla Regione ora servono risposte chiare di fronte alle innumerevoli criticità che cittadini e categorie produttive da tempo continuano a segnalare. Basta percorrere la trafficatissima exSS 53 da Treviso a Vicenza per capire quanto la Pedemontana Veneta sia stata un’infrastruttura non ancora efficiente per il territorio che attraversa. Un’area che ha già pagato tanto in termini di consumo di suolo e che – insiemi a tutti i veneti – pagherà 12 milioni annui di soldi pubblici fino al 2059 per la Pedemontana.
Le cause sono chiare: è stata un’opera calata dall’alto, con ritardi già pre-Covid nella reale messa in esercizio, così come nel collegamento con l’A4/A31 e la A27, compresa la viabilità complementare, infine con pedaggi salatissimi. Questa non è solo la posizione del Partito Democratico della Provincia di Treviso: anche i Magistrati Contabili della Corte dei Conti si sono espressi chiaramente in questo senso. Sin dalla fine del 2020 nella loro relazione sull’avanzamento dei lavori, chiesero alla Regione del Veneto di procedere con la “rivalutazione dei profili di economicità e di congruità contrattuale” dell’opera. Evidenziando reali incertezze sulla tabella di marcia, sul saldo finanziario e sugli introiti derivanti dai pedaggi che potrebbero essere inferiori vista la possibile riduzione del 13% del traffico rispetto alle stime iniziali.
La Corte dei Conti del Veneto poi, nel suo aggiornamento di controllo del febbraio 2022, ribadisce le criticità già note sorte nell’analisi del Terzo atto convenzionale della SPV nel 2020 e le tante incognite ancora sull’opera, compresa la richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di aumentare la velocità di percorrenza a 130 km/h. I veneti pagano già molte tasse e non vogliono certo tornare nel Medioevo pagando altri balzelli feudali per percorrere ponti e strade intercomunali”.
Lo dichiarano congiuntamente Giovanni Zorzi e Matteo Favero, rispettivamente segretario del PD Provincia di Treviso e responsabile Ambiente e Infrastrutture provinciale.