“Il problema della fuga di medici e infermieri dal sistema regionale pubblico è un’emergenza assoluta ed il fatto che in provincia di Treviso siamo i primi in classifica per numero di professionisti che se ne vanno dispiace, ma non sorprende. Abbiamo più volte ribadito come ci sia una valorizzazione delle persone molto bassa e come la meritocrazia purtroppo non sia l’unica variabile per fare carriera. Il fatto che il direttore generale dell’Ulss 2 dica che sono state fatte delle assunzioni non basta: noi abbiamo delle carenze complessive di medici e infermieri, quindi non dobbiamo solo assumere personale in numero pari rispetto a chi va via. Se va via uno e assumiamo uno, che tra l’altro probabilmente sarà meno esperto e capace rispetto a chi magari ha vent’anni di esperienza, non basta: noi rimarremmo comunque sotto organico”.
Lo afferma Claudio Beltramello, responsabile Sanità per la segretaria provinciale del Partito Democratico, commentando la notizia delle dimissioni di 526 dipendenti nell’Ulss 2 nel corso degli ultimi tre anni.
“In generale – continua Beltramello – si lavora sempre di più e si fa fatica a trovare nuovi professionisti perché sanno che si è in pochi e si lavora troppo. Il rischio è che avvenga una distruzione dei reparti, dove si perdono professionisti alla velocità della luce che non si riescono a reintegrare. Non è vero, inoltre, che medici e infermieri vanno via dal pubblico per andare nel privato solo perché guadagnano di più, come dice il direttore Benazzi. È invece una questione di quantità di lavoro, di serenità nello svolgere i propri compiti, di clima e di valorizzazione. La cosa fondamentale è fare un’analisi seria nelle opportune sedi istituzionali, con medici, infermieri e rappresentanti sindacali, per creare una task force urgente ed invertire questa tendenza: se si nega il problema, il problema resta lì”.
“L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto con la pandemia ha dimostrato quanto sia necessario affermare il principio dell’interesse pubblico nella tutela della salute – sottolinea il segretario provinciale del PD Giovanni Zorzi -. Il boom della sanità privata in provincia di Treviso e ora il triste primato regionale di fuga dei medici dimostrano invece che usciamo dalla pandemia con una sanità pubblica provinciale profondamente indebolita. Va invertita subito la rotta con nuovi investimenti in personale, strutture e servizi sul territorio, sfruttando al meglio anche le opportunità del PNRR, al fine di creare una situazione lavorativa sostenibile e gratificante all’interno del pubblico”.