“Il generale Iannicelli deve capire che il consiglio comunale non è una caserma dove far valere il proprio grado con autorità. Se non riesce proprio ad essere super partes, come richiesto dal suo ruolo di presidente – e la reazione scriteriata dell’altra sera lo dimostra in modo evidente – ne prenda atto e si faccia da parte. Prima però è bene che chieda scusa ai consiglieri Pelloni e Tocchetto offesi da parole e toni che sono inaccettabili da chi è chiamato a svolgere funzioni pubbliche”. Lo afferma Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico, riferendosi alle dichiarazioni di Giancarlo Inannicelli nel corso del Consiglio comunale di Treviso venerdì sera.
“Mi auguro – continua Zorzi – che all’imbarazzo all’interno della maggioranza consiliare, come si registra dalle attestazioni di solidarietà ai consiglieri Tocchetto e Pelloni, faccia seguito una presa di posizione chiara di condanna per quanto successo. Ne va della credibilità di un’istituzione come il consiglio comunale che rappresenta tutti i cittadini di Treviso e della stessa amministrazione Conte”.
“Le offese rivolte dal Presidente Iannicelli a due rappresentanti dei cittadini hanno prodotto un vulnus all’intera assemblea comunale – dice Roberto Grigoletto, consigliere comunale e membro della segretaria provinciale del Partito Democratico a Treviso -. Non si tratta solo di pretendere da parte chi presiede di essere super partes e di garantire una gestione non conflittuale dei lavori dell’aula (due aspetti che dovrebbero essere considerati scontati). Quando però si scade nell’insulto e si screditano i rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini – con accuse e giudizi peraltro assai opinabili – ci troviamo di fronte ad un atto di estrema gravità. Posso comprendere la stanchezza e la tensione che producono talvolta alcuni cedimenti. Capisco anche che ciascuno ha il proprio vissuto relazione e il personale temperamento. Ora però la questione deve essere riparata e ricomposta: per il rispetto che si deve sempre riservare alle persone, che in questo caso sono anche rappresentanti dei cittadini; e per l’autorevolezza dell’organo istituzionale Consiglio comunale che si deve garantire davanti ai cittadini. Mi appello al presidente Iannicelli perché si faccia al più presto promotore di una iniziativa che consenta al Consiglio di uscire quanto prima da un grande imbarazzo, in questo caso istituzionale, e dall’amaro retrogusto che rimane dall’ultima seduta del Consiglio comunale”.