“Non condivido la posizione assunta da Conte e Marcon. Siamo di fronte a una gravissima emergenza umanitaria e l’incredibile slancio di solidarietà che sta emergendo in questi giorni dalle famiglie della Marca va sostenuto con strumenti adeguati e risorse certe. L’entità della tragedia che si sta consumando in Ucraina è tale per cui c’è bisogno dell’aiuto di tutti”. A dirlo Giovanni Zorzi, segretario provinciale PD Treviso, contrapponendosi alle dichiarazioni del sindaco di Treviso e del presidente della Provincia.
“L’ipotesi di una convenzione sui contributi da destinare alle famiglie che accolgono profughi provenienti dall’Ucraina si riferisce a una proposta avanzata dalla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 2 in accordo con la Caritas – prosegue Zorzi -. Mettere in discussione questa ipotesi, incardinata nel piano dell’accoglienza predisposto dal Prefetto Sidoti, come hanno fatto Conte e Marcon, vuol dire lasciare solo i rimborsi pubblici per i centri collettivi e quindi disincentivare la micro-accoglienza dei profughi, alla quale le famiglie, grazie all’intermediazione dei grandi enti di Terzo Settore, come la Caritas, hanno avanzato la loro disponibilità”.
“La Lega – incalza il segretario provinciale – dimostra ancora una volta, per meri pregiudizi ideologici, di non riuscire a cogliere i benefici dell’accoglienza diffusa: chi ha perso la propria casa e i propri cari ha bisogno della serenità e dell’attenzione di un contesto familiare”.
“L’atteggiamento di Conte e Marcon – conclude Zorzi – tradisce una sostanziale mancanza di fiducia nei confronti delle comunità che sono chiamati a rappresentare, comunità fatte di famiglie, parrocchie, associazioni che vogliono dare il proprio prezioso contributo di umanità di fronte a queste orribili tragedie. Questo impegno va sostenuto, non contrastato. Il modello nazionale del SAI (sistema di accoglienza e integrazione) è lì a dimostrarci che ci sono tutti gli strumenti, in termini di controllo, monitoraggio e rendicontazione, per non lasciare il minimo spazio a irregolarità o speculazioni”.