“L’imbarazzante dietrofront con cui Luca Zaia si è rimangiato l’annuncio fatto il giorno prima riguardo allo slittamento dell’avvio dell’anno scolastico a fine settembre ci dice molto di quanto la politica del governatore veneto sia schiacciata tra gli interessi di precisi gruppi di pressione, nel caso gli imprenditori turistici del litorale, e la ricerca spasmodica di consenso, fatta di propaganda e annunci”. Lo dichiarano congiuntamente dal Partito Democratico Giovanni Zorzi, segretario provinciale, e Chiara Tullio, responsabile “scuola, diritti e cultura” della segreteria provinciale.
“A pagare il prezzo più alto di questa contraddizione – continuano Zorzi e Tullio – rischiava di essere, ancora una volta, la scuola, asservita a una politica regionale che se da una parte continua a riempirsi la bocca dell’importanza della stessa, dall’altra nulla fa per garantire il diritto dei nostri bambini e ragazzi di frequentarla e dei genitori di conciliare lavoro e famiglia”.
“La scuola va aperta come da calendario, il 13 settembre – concludono i due esponenti provinciali dem -. Ora si lavori perché sia un rientro in sicurezza e con gli insegnanti nominati già in classe. Non è con la febbre degli annunci propagandistici che si risponde alla domanda di sicurezza di chi frequenta la scuola, delle loro famiglie e di chi ci lavora”.