“La nomina del Governo Meloni, in barba alla tanto sbandierata autonomia, della commissaria Colaizzi, a cui si è arrivati per tentare di risolvere l’annosa vicenda delle opere di messa in sicurezza del medio corso del Piave, stronca ancora una volta la gestione sbagliata da parte della Giunta Regionale. Una questione incagliata da anni, nonostante i fondi messi dal Governo Gentiloni nel 2016 per la progettazione delle opere affidata al tempo alla Regione, con comitati, cittadini e sindaci di ogni colore politico contrari rispetto al poco fatto sino ad ora, mentre il cambiamento climatico colpisce sempre più il nostro territorio”.
Lo dichiarano congiuntamente Giovanni Zorzi e Matteo Favero, rispettivamente segretario del PD Provinciale di Treviso e il responsabile Ambiente regionale e provinciale.
“È stata avanzata una proposta su un “ponte-diga” che sembrerebbe sostituire il progetto delle casse di espansione a Ciano – puntualizzano i Dem –. In attesa di capire meglio di cosa si tratti, ci preme ribadire al Commissario Colaizzi quelle che da sempre sono le nostre richieste: innanzitutto si tengano in considerazione le giuste preoccupazioni delle comunità rivierasche, con i testa i sindaci dell’area, si prevedano poi interventi lungo tutta l’asse del fiume e, accanto alla messa in sicurezza del Piave, si attuino interventi complementari di rinaturalizzazione di un ambiente fluviale unico, partendo da una stretta alle enormi escavazioni di ghiaia sul letto di uno dei fiumi più sfruttati d’Europa”.