“La storia recente con Galan e Chisso, e forse anche più lontana, ci insegna che chi propone la “Via del Mare” alla fine non ha troppa fortuna. Ma a parte questo, il progetto di una nuova strada a scorrimento veloce a pagamento per raggiungere la costa veneziana di Jesolo è inaccettabile: un vero danno per i trevigiani. Per noi sono due le soluzioni adeguate e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale: la riqualificazione delle arterie esistenti, peraltro interessate da alcune varianti già costruite per fluidificare il traffico, e la realizzazione di un collegamento ferroviario.
Anziché consumare suolo, costruendo altri 20 km di superstrada e tagliando un territorio interessato da agricoltura di pregio e dall’alto valore paesaggistico, ci chiediamo: perché non collegare la costa con la poco lontana ferrovia che, tra l’altro, l’Europa potrebbe pagarci con i fondi di ripresa e resilienza europei, senza quindi altri costosi pedaggi per i veneti? Basta ipotecare le tasse e i beni pubblici dei veneti a consorzi di project financing di tradizione galaniana. O tutto questo serve a tenere in piedi finanziariamente la Pedemontana Veneta? Condividiamo infine le perplessità su opera e pedaggi da parte dei sindaci interessati dal tracciato della Via del Mare. Non si può non cogliere come questa infrastruttura faccia parte di un disegno complessivo, che con strade, bretelle, poli logistici, stravolge il nostro territorio, facendolo pagare ai cittadini che ne sopportano le conseguenze”.
Lo dichiarano congiuntamente Giovanni Zorzi e Matteo Favero, rispettivamente segretario provinciale e responsabile Ambiente e Infrastrutture del Partito Democratico a Treviso.